Un arancino per Francesco - Famulari pensa al Papa
Il riso non gli manca. Ma non perché faccia il comico di professione.
Anzi, mastro Salvatore Famulari, da Messina, è un serissimo rosticciere che, del suo mestiere, ha fatto un’arte. Lui di culinaria se ne intende.
Di più, lui ha proprio una fissazione per cercare di essere il primo nella città dello Stretto. Cosa che, in verità, gli riesce benissimo visti i risultati in termini di traffico (stradale e non) davanti all’omonima rosticceria di via Cesare Battisti, le decine di foto di ‘vips’ appese alle pareti del locale, tutti intenti tutti a ‘sbranare’ le sue fritture.
Ma la (strepitosa) particolarità di Famulari resta quella di tenere a battesimo nuovi nomi per i suoi arancini che, in verità, non sono più tanto classici ovvero fatti solo con ragù e piselli. L’ultimo, in ordine cronologico, è l’arancino numero 35 dedicato (udite, udite) a Papa Francesco. A punta, tutto bianco, con un ripieno formaggioso (ma con l’aggiunta di qualche verdura), l’arancino del Papa è diventato subito un successo. Messo accanto ai ‘frati minori’ (arancino nero Balotelli, rosa Nibali e vegetariano Accorinti), l’arancino n.35 sembra proprio… una mosca bianca. Top secret la maniera in cui Famulari riesca a friggerlo mantenendolo bianco come il latte (l’abbondante pangrattato di cui lo ricopre non basterebbe…).
E, accanto a Francesco (arancino), è sorto da poco pure un fungo. Ovvero, un altro arancino che pare una caciotta di Montalbano Elicona (paese del messinese dove si producono ottime provole) e, invece, c’ha un cuore pieno di funghi porcini. Chissà se mastro Famulari dorme bene la notte o se pensa sempre all’arancino che verrà. I clienti, comunque, apprezzano le sue notti insonni alla ricerca del sapore migliore fra cui scegliere. E c’è da scommetterci che tra, qualche giorno, da cattolico devoto qual è, Famulari spedirà nella Città del Vaticano un gigantesco vassoio per rendere i dovuti omaggi a Sua Santità. Che, ne siamo sicuri, gli telefonerà per dargli, urbi et orbi, la sua benedizione.
da “Cucina Siciliana 02 ottobre 2013”
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